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lunedì 17 giugno 2013

Questa estate o anche poco dopo ...se, e solo se, la liquidita' non dovesse arrivare ai mercati....la situazione in EUROPA e in ITALIA potrebbe diventare incandescente.
Nelle ultime settimane stiamo assistendo al fallimento della liquidita'...(prove tecniche?)
1) 85 miliardi in USA al mese  pare non bastino 
2) Europa che vede aumentare le sofferenze bancarie. Tassi in salita sul Bund tedesco e su tutta europa.Euro estremamente forte verso tutto il mondo.
3) Stati uniti con tassi in salita e dollaro che si indebolisce verso l'euro
4) Giappone dove la liquidita' iniettata sembra non ottenere gli effetti voluti...anzi..i tassi d'interese sono in salita.
5) mercati emergenti in forte difficolta' ...con valute deboli (perche' gli investitori riportano a casa gli euro...)
6) oro particolarmente debole (oramai da mesi)

Grafico perEUR/USD (EURUSD=X)

Quanto sta accadendo sui mercati finanziari assomiglia PURTROPPO, a quanto e' accaduto due mesi prima del fallimento della Lehman Brothers..
A LUGLIO 2008 IL DOLLARO TOCCO' IL SUO VALORE MINIMO SULL'EURO (1,60) NEI DUE MESI SUCCESSIVI SI VERIFICO' UN FENOMENO ANOMALO...IL DOLLARO PASSO' IN POCHE SETTIMANE A 1,30.
Grafico perEUR/BRL (EURBRL=X)ma non solo...quello che accadde fu un aumento dei tassi di interesse, un crollo del valore dell'oro, un crollo del valore delle materie prime, un crollo delle valore delle valute estere...
guardate cosa accadde nel 2008 con il real brasiliano...che si svaluto' pesantemente ..salvo recuperare tutta la sua svalutazione.
IL TUTTO FU CAUSATO DALLA LEHMAN, O MEGLIO DALLA PESANTE CRISI FINANZIARIA CHE COLPI' GLI STATI UNITI A SETTEMBRE 2008. In pratica le banche, avvisate dalla FED rimpatriarono dollari per far fronte alla crisi del sistema finanziario.

in queste settimane si potrebbe ipotizzare che la situazione sia simile, ma questa volta per l'europa...
L'EURO E' L'ECONOMIA AL MONDO PIU' DEBOLE...LA SITUAZIONE IN ITALIA, SPAGNA, PORTOGALLO E' AL LIMITE DELLA SOPPORTAZIONE UMANA...LA DISOCCUPAZIONE SALE A RITMI VERTIGINOSI, LE ESPORTAZIONI CALANO A VISTA D'OCCHIO, I TASSI DI INTERESSE SALGONO, LE CASE SCENDONO DI PREZZO E LE SOFFERENZE BANCARIE SONO A LIVELLI RECORD...
EPPURE L'EURO E' LA VALUTA PIU' FORTE AL MONDO...Persino il remimbi cinese si è svalutato verso l'euro.
LA SITUAZIONE E' PARADOSSALE, PIU' LE COSE VANNO MALE E PIU' EURO E TASSI D'INTERESSE PEGGIORANO LA SITUAZIONE.
SEMBRA QUASI CHE LA BANCA CENTRALE ABBIA AVVISATO LE BANCHE DI FAR RIENTRARE I CAPITALI DAI PAESI EMERGENTI ...METTERE IN CASCINA LIQUIDITA' PRIMA DEL GRANDE DISASTRO..
la probabilita' di quanto descritto non è poi cosi' alta...la maggior parte degli ANA LISTI sono positivi da qui a fine anno ..in particolare il buon FUGNOLI CON LE SUE LETTURE DOMENICALI garantisce mercati su nuovi massimi a fine anno ...e tutti vedono questa come una correzione che permette di entrare sui mercati azionari su livelli piu' bassi...
MA E' PROPRIO QUANDO TUTTI SONO POSITIVI CHE IL VECCHIO CIGNO NERO POTREBBE TORNARE A CACCARE SULLA TESTA DEGLI INGUARIBILI OTTIMISTI.
del resto le cose in Europa sono cambiate negli ultimi anni...infatti i tedeschi hanno venduto un bel po' di titoli ITALIANI e i BTP sono finiti in gran parte in mano a FONDI PENSIONE ITALIANI, ASSICURAZIONI ITALIANE E SISTEMA BANCARIO ITALIANO. (stesso dicasi per spagna, grecia e portogallo)
MA LA COSA UNICA E VERAMENTE IMPORTANTE E' CHE SONO CAMBIATE LE REGOLE POST CIPRO...
INFATTI LE BANCHE POSSONO MANDARE IN DEFAULT SIA LE OBBLIGAZIONI SUBORDINATE CHE QUELLE SENIOR....MA NON SOLO LE BANCHE POTRANNO FACILMENTE CONFISCARE I CONTI CORRENTI DEGLI ITALIANI IN DUE OCCASIONI:
1) SE UNA BANCA E' IN DIFFICOLTA' FINANZIARIE
2) SE LO STATO E' IN DIFFICOLTA', LA RICHIESTA DI AIUTO ALL'EUROPA POTREBBE ARRIVARE SOLO DOPO CHE LA CONFISCA DEI CONTI CORRENTI VENGA MESSA IN ATTO.
Sono in tanti a non essere certi dei 100.000 euro di protezione. infatti il fondo di garanzia potrebbe essere ridotto a 20.000 CON UN SEMPLICE CAMBIO DI LEGGE che l'Italia nel passato ci ha abituato piu' volte...rinnegano le regole della democrazia.

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Ci sono molti segnali di VERO PERICOLO...che la situazione possa degenerare...
1) L’opzione politica della Germania è chiara:  gli investitori privati devono pagare direttamente il costo del rischio assunto, sia che si tratti dell’acquisto di titoli di Stati insolventi, sia di investimenti bancari. Niente più salvataggi pubblici, soprattutto a carico del risparmiatore tedesco.
2) Dal 1° gennaio 2013, nel silenzio generale, è stata introdotta per tutte le nuove emissioni di titoli pubblici nell’eurozona la clausola CAC (Collective Action Clause): a maggioranza, e non più all’unanimità dei sottoscrittori, è possibile definire un haircut di ristrutturazione. Il solco è tracciato, e ben profondo.
3) Il nodo dei debiti pubblici insostenibili è tutt’uno con quello delle perdite bancarie, come dimostra la crisi delle banche spagnole per le quali l’aiuto europeo di 60 miliardi di euro, per il tramite dell’ESM, dovrebbe essere accollato allo Stato spagnolo. Anche qui, la posizione tedesca è stata chiara: se il contribuente al Fondo ESM è la Germania, a rispondere della sue restituzione deve essere la Spagna. Che cosa ne facciano degli aiuti così ricevuti le banche di Madrid non è affar suo. La vicenda cipriota è paradigmatica del bail-in: i depositanti e gli investitori paghino di tasca loro.
4) fra il secondo trimestre 2008 e l’ultimo del 2012, le banche tedesche hanno ridotto i propri crediti ai restanti Paesi dell’eurozona per lo stratosferico ammontare di 763 miliardi di dollari, mentre quelle francesi hanno ritirato 515 miliardi. I dati sono espressi in dollari, perché si tratta di statistiche internazionali rese omogenee in questa valuta dalla Bri. Si è verificata, quindi, una risacca colossale di euro, rimpatriati dalle banche creditrici che li hanno depositati spesso presso la Bce, come depositi complementari: infruttiferi, ma almeno al sicuro.
5) Per ovviare a questa carenza di liquidità nelle banche dei Paesi cui è stata ritirata, la Bce è dovuta intervenire con i due massicci programmi di LTRO illimitati a tre anni, al tasso fisso dell’1%, tra fine 2012 ed inizio 2013: al netto dei rimborsi per altri programmi ha immesso dapprima 489,2 miliardi di euro, e successivamente altri 529,5 miliardi. Le sole banche italiane hanno usufruito di finanziamenti per 255 miliardi di euro al lordo dei rinnovi, conseguendo 130 miliardi di liquidità aggiuntiva. Già talune banche hanno ripagato il prestito alla Bce. Il prestito totale è oggi di 750 miliardi...ma le banche italiane non hanno restituito nulla.. 
6) Ad aprile scorso, il sistema bancario italiano deteneva titoli di  stato italiani per 267 miliardi di euro.(record) senza contare assicurazioni e fondi pensione.
7)DRAGHI HA DOVUTO AMMETTERE CHE L'OMT  non serve ad evitare che gli Stati insolventi falliscano ma solo ad assicurare la stabilità monetaria.  E SOLO PER QUESTO motivo, deve essere potenzialmente illimitato.
Il dilemma della Germania rimane insoluto: che cosa farne dell’immenso attivo commerciale infracomunitario. Nel 2012 sono stati 39,7 miliardi verso la Francia, 28,6 verso il Regno Unito, 20,6 con l’Austria, 9 con la Spagna, 8,7 con la Polonia, 7,4 con la Svezia, 6,8 miliardi con l’Italia e 6,2 con il Belgio, per un totale di 127 miliardi di euro. Una somma che la Germania non può impiegare all’interno perché creerebbe una bolla inflazionistica immensa, e che teme di affidare ancora all’estero, con i rischi di insolvenza che si corrono.
FORSE IL GOVERNO TEDESCO PUO' COPRIRE I BUCHI DELLA DEUTSCHE BANK CHE SECONDO L'ARTICOLO DI ZERO HEDGE APPARE IN SERIE DIFFICOLTA'
E' ovvio che se le banche tedesche potranno essere salvate..non cosi' facilmente potra' accadere alle banche italiane..LA SOLA UNICREDIT HA OLTRE 80 MILIARDI DI EURO DI ASSETS INCAGLIATI E NON PERFORMING, MONTEPASCHI E' COLLASSATO E LE VERE MAGAGNE SI CHIAMANO IMMOBILIARE..IL CUI FREE FALL CREA NON DEI SEMPLICI BUCHI MA DELLE VORAGINI...INCOLMABILI.
BANCHE ALLE PRESE CON IMPRESE IN VIA DI FALLIMENTO
Ma non solo..Per quattro anni consecutivi, dal 2009 al 2012 il fatturato delle imprese in difficoltà e' calato  mentre il debito finanziario continua a crescere. Il calo prolungato del fatturato sta portando in zona negativa i margini netti e le imprese stanno bruciando cassa. Senza un’ immissione di capitali da parte dei soci i flussi di cassa negativi si scaricano sull’indebitamento che continua a crescere, comportandosi in modo opposto al fatturato. Alla fine del lungo periodo fatturato e debiti finanziari sono a livelli molto vicini.



BANCHE ALLE PRESE CON IMMOBILI CHE CONTINUANO A SCENDERE
Il numero e il valore delle transazioni immobiliari sta precipitando. I prezzi che avevano tenuto per un certo periodo in base a quali strane leggi di mercato oggi stanno declinando in modo significativo.
Non essendo un mistero che praticamente tutte le operazioni immobiliari sono state finanziate a grande leva con il ricorso ai mutui bancari è scontato che la crisi del settore si scarichi direttamente sui bilanci delle banche sia nell’accumulo di posizioni ferme (lavori non venduti, cantieri non conclusi) e poi nelle posizioni di credito deteriorato (incagli e sofferenze).  Mentre il fatturato del settore costruzioni cala, cresce in corrispondenza lo stock di immobili invenduti o ancora in corso di costruzione . L’effetto combinato è una crescita esplosiva del rapporto tra fatturato e rimanenze (invenduto e lavori in corso) delle società di costruzioni. Dove si scarica questo ingorgo immobiliare? Sui bilanci delle banche, che hanno mutui bloccati e con poche speranze di rimborso, dal debitore o dal privato su cui potrebbe essere frazionato il mutuo.  La crescita dei prestiti deteriorati (tra sofferenze, incagli e rate scadute) è arrivata quasi al 35% del totale di prestiti a serio rischio sul totale erogato. Un valore enorme forse introno ai 100 miliardi di euro.
Infine un’ultima osservazione sulla stabilità finanziaria delle imprese del settore immobiliare: margini operativi pari alla metà degli altri settori, oneri finanziari alle stelle (si mangiano 1/3 del MOL), rapporti di indebitamento molto più elevati perché il capitale in questo settore è sempre stato ridotto ai minimi termini. E’ chiarissimo che le imprese del settore non possono tenere, sono di un grado di rischio elevatissimo e non possono fornire alle banche altro che grattacapi, visto che le garanzie reali che hanno fornito sono collocate su un mercato in cui regna l’invenduto e i prezzi sono in fase di crollo. - - 
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