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giovedì 27 giugno 2013

Aumento IVA: microimprese non ce la faranno, consumi in picchiata. A rischio anche i generi alimentari


Tre mesi in più per l'aumento Iva, tre punti percentuali in meno per i consumi. Comitas, Coordinamento Microimprese per la tutela e lo sviluppo, boccia in maniera decisa il rinvio dell'incremento Iva deliberato quest'oggi in Consiglio dei Ministri. 'La decisione di rinviare e non cancellare l'aumento dell'Iva, rappresenta il colpo di grazia per migliaia di attività in crisi'. La mazzata finale, che spezzerà le gambe a pmi e contribuenti.


A PAGARE SARANNO I CONSUMATORI, CONSUMI IN PICCHIATA
Ieri vi avevamo parlato dell'effetto poco risolutivo della proroga trimestrale. Secondo l'analisi Comitas, lo scatto dell'imposta sul valore aggiunto dal 21 al 22 per cento non verrà assorbito dalle microimprese in crisi, che saranno inevitabilmente costrette a chiuder bottega. A farne le spese saranno i consumatori, visto che l'aumento 'si riverserà direttamente sui prezzi al dettaglio, determinando una contrazione dei consumi fino al -3%'.
A RISCHIO ANCHE GLI ALIMENTI
Comitas inoltre fornisce l'elenco completo dei beni che subiranno dei ritocchi di prezzo in seguito all'introduzione dell'aumento. Nel calderone potrebbero finire - in via indiretta - anche igeneri alimentari, che pur non essendo coinvolti direttamente dall'innalzamento, subirebbero rincari a seguito della crescita dei costi di trasporto.
Ecco l'elenco completo dei beni coinvolti dalla prossima misura fiscale:

- Carburanti
- abbigliamento
- calzature
- riparazioni di abbigliamento e calzature;
-  elettrodomestici
- mobili e arredamento
- biancheria per la casa
- servizi domestici
- vino e birra
- liberi professionisti
- automobili e pezzi di ricambio
- manutenzione e riparazioni automobili
- articoli per la casa
- detersivi
- giocattoli
- lavanderia e tintoria
- radio, televisori, hi-fi e videoregistratori, computer
- manutenzione radio, televisori, hi-fi, computer
- cancelleria
- piante e fiori
- prodotti per la cura personale
- parrucchiere e istituti di bellezza
- gioielleria e bigiotteria
- alimentari (a seguito dei maggiori costi di trasporto) 

 

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