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domenica 23 giugno 2013

Scienziati in allarme: Facebook cambia il nostro cervello

facebook cervello“Facebook potrebbe cambiare il nostro cervello” questo allarme lo lancia Susan Greenfield, docente di neuroscienze all’Università di Oxfordin recente articolo sul The Telegraph. Secondo lo scienziato, il famoso social network potrebbe “infantilizzare” i nostri pensieri.
Particolarmente pericolosa per il cervello umano, secondo Greenfield, è la nuova applicazione Facebook Home, l’app per smartphone Androidrecentemente presentata che rende il nostro telefono Facebook centrico. A prima vista questa applicazione sembrerebbe innocua, con essa l’utente potrà immediatamente sapere se gli amici ti avranno invitato, caricato le foto e cosa stanno facendo. Tuttavia, questa conoscenza istantanea nasconde un pericolo che alimenta ulteriormente la nostra ossessione nell’approcciare le vite degli altri e alimentare il nostro ego, con il monitoraggio continuo di quello che dicono di noi sulla regina delle reti sociali. Risultato? la nostra individualità può essere seriamente danneggiata, spiega Greenfield.

Il motivo? Essere costantemente esposti alla vita degli altri, ci costringe a creare ed eseguire una “supervita” digitale e ci fa relegare ai margini la tutela della nostra vita privata.
Il nostro cervello su “riprogrammerebbe” in modo che la nostra vita privata ceda terreno alla nostra vita pubblica, di fatto rendendoci personaggi pubblici (anche se questo avviene tra pochi amici).
Il cervello umano è superiore alle altre specie perché ha la capacità unica di adattarsi all’ambiente, ed è alquanto malleabile. In un ambiente sempre più digitale, siamo costantemente attenti a conoscere ciò che i nostri amici pensano di noi. Questo inevitabilmente cambierà il nostro modo di pensare e il nostro atteggiamento su molte cose.
Afferma Greenfield.
E il cambiamento ha conseguenze fatali per il nostro cervello. Il nostro pensiero diventa più infantile, sempre sottoposto alle opinioni degli altri. Noi reagiamo invece di agire. I “mi piace” e le risposte che riceviamo nei nostri post su Facebook ci fanno da indicatori di quello che giusto e quello che non lo è. A questo si aggiunge il fatto che non ci prendiamo il tempo per riflettere su certe cose, ma siamo indirizzati dal parere di chi ci segue.
Stiamo davvero cambiando il nostro modo di pensare a causa di Facebook?

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