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sabato 13 luglio 2013

Trovato un Pianeta Blu. Ma non é un’altra Terra

Azzurro- intenso e profondo. Come il mare o come un cielo sgombro da nubi. Lassù, nella costellazione della Volpetta, a 63 anni luce da noi, c’è un pianeta di color cobalto proprio come la Terra. Ma non illudiamoci: della Terra non ha nient’altro. Perchè HD189733b è in realtà un gigante gassoso- bollente ed inabitabile, come il nostro Giove.



IL PIANETA BLU, IN UNA ELABORAZIONE GRAFICA DELLA NASA
La scoperta di questo mondo alieno tutto blu ha comunque qualcosa di eccezionale. È infatti la prima volta che un telescopio riesce a “vedere” l’esatto aspetto di un pianeta tanto lontano da noi. “Lo avevamo già studiato in passato, sia noi che altri team scientifici, ma non eravamo mai riusciti a determinarne il colore. Ora invece siamo in grado di stabilire come appare, come se lo avessimo osservato direttamente”, spiega Frèderic Pont dell’Università di Exeter.

L’equipe di astronomi ha infatti elaborato i dati provenienti dall’ Hubble Space Telescope. Ha monitorato la lucentezza della stella ogni volta che il pianeta orbitando  le passava davanti e le ruotava dietro: gli scienziati hanno così scoperto che i livelli nella parte blu dello spettro luminoso diminuivano quando HB189733b veniva nascosto dal suo sole. “Abbiamo così capito che è blu, perchè negli altri colori dello spettro il segnale resta invece costante”, ha detto Tom Evans, docente dell’Università di Oxford ed autore di un articolo che sarà pubblicato in agosto sulla rivista Astrophysical Journal.

Vaticano: la multinazionale più “tenera”del mondo


E' la nuova frontiera del marketing: se un'azienda ha una cattiva fama per quanto riguarda il rispetto dei diritti umani, l'illegalità del suo agire, la dannosità dei suoi prodotti...beh, metteteci un tenerone pacioccone come amministratore delegato e la sua immagine cambierà in positivo in men che non si dica. Non conta la sostanza, non conta che l'azienda cambi all'improvviso la sua politica orientata al profitto mentre viola i diritti umani, inquina l'ambiente e sfrutta i suoi dipendenti; basta che faccia credere che sia così. Il capo pacioccone dovrà dare l'apparenza di essere arrivato per cambiare tutto e dovrà recitare grandi atti teatrali; scherzare con i bambini, visitare gli ammalati e gli emarginati, baciare i piedi ai carcerati, fare battute scherzose ma mai volgari, rilasciare grandi e altisonanti dichiarazioni di cambiamento, ecc.; insomma, dovrà far apparire che dopo di lui nulla sarà più come prima; mentre l'azienda, in realtà, non è cambiata di una virgola nella sua essenza orientata al profitto e al potere, né mai cambierà. Tutto questo avrà un grande impatto, perché sappiamo che le masse nella stragrande maggioranza non leggono, né approfondiscono mai le notizie; per la maggioranza conta quello che appare in televisione; quindi, se a capo della multinazionale più ricca, sanguinaria e potente del mondo, la Vaticano & Gesuiti S.p.A., ci metti uno che recita la parte del cagnolino tenerone davanti alla tv, avrai le masse dalla tua parte; e Bergoglio recita proprio questo ruolo.

Lo Stato ha “rapinato” 120 miliardi e fatto fallire oltre 15mila imprese

di CLAUDIO PREVOSTI
“E’ verosimile ritenere che i debiti della Pubblica amministrazione italiana nei confronti delle imprese ammontino a circa 120 miliardi di euro”. Lo afferma il segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi, che stima l’importo in base all’indagine presentata a marzo scorso dalla Banca d’Italia secondo cui il debito della P.a. sarebbe pari a 91 miliardi. Ma “si tratta di una foto scattata il 31-12-2011, piu’ di un anno e mezzo fa – sottolinea Bortolussi – in cui non sono comprese le aziende con meno di 20 addetti che costituiscono il 98% del totale. In questa ricerca inoltre non sono state coinvolte le imprese dei settori sanita’ e servizi sociali dove si annidano i ritardi di pagamento piu’ eclatanti. Alla luce di questi elementi, riteniamo l’ammontare dei debiti scaduti stimato dalla Banca d’Italia sottodimensionato di circa 30 miliardi di euro”.
Secondo la Cgia dall’inizio della crisi alla fine del 2012 sono fallite per mancati pagamenti oltre 15.000 imprese. La stima e’ tratta da osservazioni realizzate da Intrum Justitia. Secondo quest’istituto il 25% delle imprese fallite in Europa chiude per ritardi nei pagamenti. “Tenendo presente che l’Italia e’ maglia nera in Europa per la mancata regolarita’ dei pagamenti tra la Pubblica amministrazione e le imprese nonche’ nelle transazioni commerciali tra le imprese”, la Cgia stima che tra il 2008 ed il 2010 questa incidenza abbia raggiunto la soglia del 30%, e del 31% nel biennio 2011-2012. Pertanto, a fronte di oltre 52.500 fallimenti registratisi in Italia nel quinquennio preso in esame, per la Cgia 15.100 chiusure aziendali sono addebitabili ai ritardi nei pagamenti.
In questo quadro disastroso, si parla da mesi del pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione, si è dovuto fare un decreto legge per sbloccare i pagamenti, cosa da ridere se non ci fosse da piangere, cioè siamo arrivati al punto che bisogna varare una legge per pagare i debiti, ma nulla ancora si è mosso. Se va bene si comincerà a ottobre a vedere qualche euro, ma non è nemmeno sicuro.

Fonte: http://www.lindipendenza.com/lo-stato-ha-rapinato-120-miliardi-e-ha-fatto-fallire-oltre-15mila-imprese/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=lo-stato-ha-rapinato-120-miliardi-e-ha-fatto-fallire-oltre-15mila-imprese

Veneti e scozzesi in marcia per l’indipendenza a Edimburgo


di ENZO TRENTIN
Per la seconda volta Sabato 21 settembre 2013 a Edimburgo, in Scozia, i Veneti marceranno insieme agli Scottish al fine di ribadire, a livello internazionale, la voglia d’indipendenza per il loro plurimillenario paese. Giovanni Dalla Valle, noto indipendentista veneto, naturalizzato inglese, membro dello Scottish National Party e quindi trait d’union, ha già affittato un ampio appartamento sul Royal Mile, la via principale della Old Town di Edimburgo, soprannominandolo fittiziamente: ambasciata temporanea del Veneto.
Dalla Valle nei giorni scorsi è stato in varie città del Veneto per mettere a punto i dettagli organizzativi della presenza di numerose delegazioni di partiti e movimenti indipendentisti o autonomisti, nonché di varie associazioni culturali. Tutti invitati a partecipare alla manifestazione scozzese sotto l’unico simbolo del gonfalone di San Marco.
Sono già apparsi in Internet i primi nomi di leader di partito o presunti tali che parteciperanno, ed in Facebook si sono immediatamente potute leggere dichiarazioni ed arricciamenti di naso del tipo: «Avevo pensato di partecipare, ma avendo notato la presenza del tal dei tali [etc. etc.] non verrò.». Giovanni Dalla Valle molto correttamente ed abilmente ha contro argomentato a favore della partecipazione di chiunque [hanno dato la loro adesione anche 2 o 3 siciliani], con l’unico intento di ottenere la visibilità e l’appoggio internazionale alla causa veneta. Cosa che anche noi condividiamo. Semmai, da parte nostra vorremmo aggiungere qualche argomentazione in più.
Non ci sono dubbi che il mondo autonomista e indipendentista veneto comprenda alcuni personaggi buoni per tutte le stagioni. La politica nel paese di Arlecchino è quella che è. Potremmo affermare che si tratta della cosiddetta “destra”, e qui vorremmo specificare.

Napoli trema. Imminente un’esplosione del Vesuvio?

vesuvio
NAPOLI. Una notizia choc che fa tremare i napoletani e non solo arriva direttamente dalla New York University. Il docente Flavio Dobran, ingegnere fuidodinamico dedicato alla vulcanologia, ritiene infatti che sia vicina un’eruzione simile a quella che distrusse Ercolano e Pompei nel 79 d.C. Così il professor Dobran: “All’improvviso il Vesuvio che sonnecchia dal 1944, esploderà con una potenza mai vista. Una colonna di gas, cenere e lapilli
si innalzerà per duemila metri sopra il cratere. Valanghe di fuoco rotoleranno sui fianchi del vulcano alla velocità di 100 metri al secondo e una temperatura di 1000 gradi centigradi, distruggendo l’intero paesaggio in un raggio di sette chilometri spazzando via strade e case, bruciando alberi, asfissiando animali, uccidendo forse un milione di essere umani“. Insomma una scena apocalittica prevista dal docente universitario. Forse, in assenza di prove certificate, sarebbe meglio se non si lanciassero questi allarmi, ma si sa, la voglia di notorietà supera qualsiasi cosa. 

Le staminali salvano sei bambini. Il virus dell’Aids cura le malattie rare

Il virus dell’Aids potrebbe essere usato per trattare due gravi malattie ereditarie, e sei bambini dopo tre anni di trattamento hanno mostrato benefici. Come si legge su ‘Science’, la ricerca di un gruppo di scienziati dell’Istituto San Raffaele Telethon per la Terapia Genica di Milano (Tiget) guidato da Luigi Naldini, ha dimostrato che la terapia genica con vettori derivati dal virus dell’Hiv ha funzionato contro due gravi malattie genetiche, la sindrome di Wiskott-Aldrich e la leucodistrofia metacromatica, la malattia da cui e’ affetta Sofia, la bimba diventata il simbolo della lotta delle associazioni per la liberta’ di cura con cellule staminali e a favore del metodo Stamina.
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Tre anni dopo l’inizio del trial clinic, i risultati ottenuti dai primi sei pazienti sono molto incoraggianti“, ha commentato Naldini, “la terapia non e’ solo sicura, e’ efficace e cambia la storia clinica di queste severe patologie. E’ il coronamento di 15 anni di studi”. In particolare due studi – uno di Alessandra Biffi e colleghi, l’altro di Alessandro Aiuti e colleghi – hanno indicato che i vettori lentivirali derivati dall’Hiv , sviluppati a partire dal 1996 grazie a un lavoro di Naldini, sono piu’ efficaci degli altri vettori, oltre che piu’ sicuri, nella terapia genica. I ricercatori hanno rimosso cellule staminali ematopoietiche dai pazienti e usato un vettore lentivirale per introdurre un gene terapeutico. Successivamente, hanno infuso le staminali di nuovo nei pazienti. Biffi e colleghi si sono occupati di tre piccoli pazienti con leucodistrofia metacromatica, causata dala mutazione del gene ARSA: le staminali geneticamente modificate hanno espresso enzimi funzionali ARSA molto presto dopo l’infusione e le cellule hanno espresso questo enzima ad alti livelli. A distanza di due anni, la terapia ha fermato il progresso della malattia. Nel secondo studio, coordinato da Aiuti, una terapia genica simile e’ stata usata contro la sindrome di Wiskot-Aldrich, raro disordine che causa immunodeficienza, dovuto a mutazioni nel gene WAS. Anche in questo caso sono state usate staminali ematopietiche e un vettore lentivirale: i sintomi della malattia, come infezioni ed eczema, si sono attenuati o sono spariti da 20 a 32 mesi dopo la terapia genica. Inoltre, e’ stato escluso l’incremento di rischio leucemia.
Fonte: http://www.affaritaliani.it/cronache/l-aids-salva-sei-bambini120713.html?refresh_ce

Banche: il “prelievo forzoso” diventa legge europea

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Dall’eccezione alla regola. Avevano detto che lemodalità di salvataggio di Cipro non si sarebbero ripetute, ed invece è stata creata un’apposita normativa che nella pratica consente agli Stati dell’Eurozona di ripercorrere esattamente la stessa strada.

Lo aveva preannunciato il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, per poi smentire di getto a causa del panico diffusosi in tutta Europa. Ma era buona la prima: Cipro è diventato un modello.
In settimana è stato firmato l’accordo. Da adesso in poi prima che uno Stato intervenga a salvare una banca, il prezzo sarà pagato dai correntisti e dagli investitori ed ,in molti casi, sarà molto, molto alto.


Sono in molti a pensare che le parole “fallimento ordinato” nascondano in realtà la volontà di codificare a livello comunitario il ben più famoso prelievo forzoso che anche l’Italia ha sperimentato nell’ormai celeberrimo caso del 1992.

Illuminati: Tecniche di controllo mentale mk-ultra



  NOTA PERSONALE:
 IL PROGETTO MK-ULTRA,FA PARTE DI UN PROGRAMMA PER CREARE CONTROLLATI DELLA MENTE, DA USARE PER DIVERSI SCOPI. FU' SVILUPPATO DAGLI AMERICANI DOPO LA SECONDA GUERRA MONDIALE.GLI UFFICIALI NAZISTI,COINVOLTI IN QUESTE PRATICHE OSCURE NEI CAMPI DI CONCENTRAMENTO, FURONO FATTI POI ARRIVARE IN AMERICA,ARGENTINA E ALTRI PAESI,TRAMITE PASSAPORTI E NOMI FALSI.LE COPERTURE NECESSARIE FURONO FORNITE DAI SERVIZI SEGRETI DALLA CIA,E AVEVANO IL COMPITO DI CONTINUARE LE SPERIMENTAZIONI SUL CONTROLLO DELLA MENTE UMANA,CHE AVEVANO GIA INTRAPRESO DURANTE GLI ANNI DEL REGGIME NAZISTA.QUESTO FATTORE INDICA ANCORA UNA VOLTA,CHE GLI STESSI CHE CREARONO E FINANZIARONO I NAZISTI,PER AVERE UN OPPOSTO CONTROLLATO E INVADERE L'EUROPA CON LA SCUSA DI LIBERARLA,SONO GLI STESSI CHE HANNO CONTINUATO POI IN MANIERA SEGRETA GLI STESSI FINI E PROGRAMMI DEI NAZISTI.IL PROGRAMMA MK-ULTRA COMPRENDE PRATICHE BRUTALI E VIOLENTE,ABUSI SESSUALI,CAUSARE TRAUMI E SHOCK,E L'USO SIA DI DROGHE CHE DI TECNOLOGIA INVASIVA,CON CUI POTER IMMETTERE NELLA VITTIMA PIU' PERSONALITA(SDOPPIAMENTO DELLA PERSONALITA),CHIAMATE ALTARI,E PROGRAMMARLE PER I VARI SCOPI,DALL'AVERE PROSTITUTE PER RICATTARE POLITICI,O DA USARE IN RITUALI SATANICI E SESSUALI,ANCHE E SOPRATUTTO  I BAMBINI VENGONO SOTTOPOSTI A QUESTE TORTURE PER AVERE VITTIME SACRIFI

giovedì 11 luglio 2013

L’enigma della ‘Piana delle Giare’: indizi di antichi giganti?

piana-delle-giare-01.jpgMigliaia di enormi giare giganti di pietra sono sparse per la pianura di Khouang Xien, nel Laos, formando una delle collezioni archeologiche più bizzarre ed enigmatiche del pianeta, con formazioni che vanno dal singolo vaso a raggruppamenti di diverse centinaia.
Spesso definita come la versione sud-est asiatica di Stonehenge, la Piana delle Giare non smette di affascinare e interrogare archeologi e scienziati fin dalla sua scoperta nel 1930. “La Piana delle Giare è uno dei più grandi misteri archeologici del mondo”, spiega il dottor Dougald O’Reilly della School of Archaeology and Anthropology, Australia. “Sorprendentemente è stata condotta poca ricerca sul posto, a causa di conflitti nella regione. La zona dei vasi megalitici è ancora disseminata di ordigni inesplosi”.
Tra il 1953 e il 1973, infatti, nel Laos è stato combattuto un conflitto che coinvolse diverse fazioni dell’aristocrazia del Laos, che già dalla fine del XVII secolo si contendevano il controllo del potere. Fu conosciuta anche come Guerra Segreta, per il ruolo che vi ebbero gli Stati Uniti, costretti ad agire nell’ombra nel Laos dopo che la Conferenza di Ginevra del 1954 ne sancì l’indipendenza e ne dichiarò la neutralità nel vicino conflitto vietnamita.

J.F. Kennedy discorso del 27 aprile del 1961 denuncia del Nuovo Ordine Mondiale

Signore e signori, la parola "segretezza" è ripugnante, in una società aperta e libera. 

E noi come popolo, ci siamo opposti, intrinsecamente e storicamente, alle società segrete, ai giuramenti segreti e alle riunioni segrete. 

I misteri del Lago Vostok: cosa sta succedendo realmente?

lago-vostok.jpg
Il Lago Vostok è un gigantesco bacino d’acqua che si trova in Antartide, sepolto sotto circa 4000 metri di ghiaccio. E’ il più grande lago subglaciale del continente antartico. Gli scienziati hanno sempre sospettato che sotto i ghiacci del continente esistessero laghi subglaciali.L’esistenza di questo particolare lago, in prossimità della stazione Vostok in Antartide orientale, fu ipotizzata nel 1960 da Andrei Kapitsa, geografo ed esploratore antartico.
Ma la conferma strumentale della sua esistenza è arrivata solo nel 1993, quando fu eseguita una scansione con un laser satellitare capace di misurare le deformazioni della superficie del ghiaccio.
L’importanza di una tale scoperta è enorme se si considera che il Lago Vostok è stato sigillato sotto la coltre di ghiaccio per circa 15 milioni di anni. Accedere alle sue acque significa ottenere molte risposte circa il passato geologico della Terra e la vita che esisteva milioni di anni fa e che potrebbe ancora esistere.

The Alien Agenda: miti, basi sotterranee e presenza extraterrestre

base-dulce-02.jpgNel profondo centro-nord del New Mexico esiste la quieta cittadina di Dulce, la capitale della riserva Apache dei Jicarilla.
Per quanto possa essere considerata piccola e insignificante, Dulce, con i suoi 2600 abitanti, all’inizio degli anni ’80 è diventata il centro di dibattiti e polemiche, quando Paul Bennewitz, fisico e inventore, sostenne di avervi scoperto l’esistenza di una base segreta sotterranea occupata degli extraterrestri.
La storia di Bennewitz si diffuse rapidamente attraverso le comunità ufologiche sparse negli Stati Uniti. Secondo quanto raccontò il ricercatore, la base era impegnata in diverse attività, tra le quali il rapimento di esseri umani da parte degli alieni e lo sviluppo di tecnologie avanzate tra cui la manipolazione genetica.
Secondo i teorici della cospirazione, il loro piano sarebbe quello di manipolare i governi mondiali e ottenere il controllo finale della Terra attraverso l’instaurazione del famigerato Nuovo Ordine Mondiale, grazie alla collaborazione di alcune società segrete quali gli Illuminati, il Gruppo Bilderberg e la Skull and Bones.

Grillo: se Berlusconi può evadere, allora evadiamo tutti il fisco

“Votate l’evasore, votate per voi”. Beppe Grillo sceglie la strada della ‘provocazione’ per commentare la battaglia intorno alla sentenza Mediaset. “Se Berlusconi evade e puo’ fare strame dell’Italia, allora perche’ un cittadino dovrebbe pagare le tasse o le cartelle di Equitalia?”, domanda dal suo blog. “Se il pesce puzza dalla testa e nessun partito (Rigor Montis che volevi tassare anche l’aria dove ti sei nascosto?) o istituzione si tura il naso, anzi tollera e invita a respirare a pieni polmoni il lezzo di impunita’, perche’ il contribuente dovrebbe svenarsi tra tributi, balzelli e dichiarazioni dei redditi?”, e’ l’interrogativo retorico del leader M5s. “In uno Stato democratico se impunita’ deve essere, sia per tutti, se evasione deve essere, sia per ognuno”, incalza Grillo che prosegue sul filo del paradosso dicendo che “il Berlusconi che e’ in noi deve trovare l’uscita per i paradisi fiscali, il lavoro nero, la ricevuta mai data. Ogni evasore che si rispetti, meglio se totale, deve poter avere l’assistenza gratuita di pdl e pdmenoelle”. Altrettanto provocatorio, con piglio bipartisan, l’annotazione finale: “Telefonare per informazioni a Brunetta o a Franceschini, numero verde di Arcore”.

Fonte: http://www.lindipendenza.com/grillo-se-berlusconi-puo-evadere-allora-evadiamo-tutti-il-fisco/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=grillo-se-berlusconi-puo-evadere-allora-evadiamo-tutti-il-fisco

mercoledì 10 luglio 2013

Antartide: la fine del settimo continente

  
Antartide – foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)


I 13 milioni di chilometri quadrati del continente bianco – a cui si accostò il capitano James Cook  nel 1773 – hanno il tempo contato. I Paesi che hanno firmato la Convenzione per la regolamentazione delle attività minerarie hanno trovato recentemente una serie di scappatoie che sembrano accontentare tutti e che ora potrebbero dare il via libera definitivo allo sfruttamento intensivo di questo territori
  Antartide – foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)
Un gruppo di Stati rivendica una forma di sovranità sulla terra ricoperta di ghiaccio: Gran Bretagna, Francia, Australia, Nuova Zelanda e Norvegia hanno riconosciuto le rispettive rivendicazioni. Cile e Argentina, che fanno parte dei sette paesi rivendicanti, hanno contestato le pretese della Gran Bretagna, preferendo ignorare le loro rispettive richieste. 

Produzione industriale, siamo al 21° calo consecutivo

di MARIETTO CERNEAZ
Mentre Squinzi organizza le cenette private insieme a presidenti di Camera, Senato e Commissioni varie (bene ha fatto il rappresentante del M5S a non presentarsi) l’indice destagionalizzato della produzione industriale a maggio è aumentato dello 0,1% rispetto ad aprile. Corretto per gli effetti di calendario, l’indice è diminuito in termini tendenziali del 4,2% (i giorni lavorativi sono stati 22 come a maggio 2012). Insomma, la produzione industriale è ancora in calo.
Lo rileva l’Istat aggiungendo che nella media dei primi cinque mesi dell’anno la produzione è scesa del 4,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nella media del trimestre marzo-maggio l’indice ha registrato una flessione dell’1,3% rispetto al trimestre precedente. Gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano, a maggio, diminuzioni tendenziali in tutti i comparti. Calano in modo significativo l’energia (-5,7%) e, in misura minore, i beni intermedi (-4,8%) e i beni strumentali (-4,1%). Registrano una flessione piu’ contenuta i beni di consumo (-3,0%).

La Cina si prepara ad una invasione su vasta scala

Questo materiale è un estratto di un grande lavoro di carattere riservato che avevo svolto e reso disponibile solo a livello strategico. Abbiamo selezionato per voi da questo piano strategico solo gli elementi la cui rilevanza e il significato sono accessibili a tutti.
SongsTutti sono rimasti sorpresi nel vedere che gli Stati Uniti non hanno dispiegato forze aeree per creare una “no fly zone” nello spazio aereo della Siria. In un precedente articolo, ho detto che per una eventuale no-fly zone sulla Siria, dovevano partecipare aerei militari di Giordania, Qatar, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Bahrain ed Egitto. Nel frattempo, l’esercito egiziano, fedele alla memoria del colonnello Gamal Abdel Nasser, il vero artefice dell’indipendenza dall’Egitto e che fu per tre anni il presidente della Repubblica Araba Unita, cioè l’Egitto e la Siria, ha cacciato Mohamed Morsi, che aveva aderito alla politica dei sostenitori dei ribelli islamici in Siria. Fino alla fine della guerra civile in Siria, gli Stati Uniti non hanno schierato più di 1-2 squadriglie di aerei nella regione. Se mai l’avessero fatto, sarebbero caduti in una trappola enorme.
Il South China Morning Post di Hong Kong ha consultato il dossier dell’ex agente NSA Edward Snowden, evidenziando i mezzi tecnici dello spionaggio della NSA e le

Armi, continua lo "shopping" dell'Italia: in arrivo anche 12 navi per tre miliardi di euro!


Anziché rinunciare all'acquisto dei contestatissimi Jet F35, il governo italiano continua a fare shopping di armamenti pesanti: in arrivo 12 navi da guerra dal costo di 250 milioni di euro l'una, per un totale di 3 miliardi di euro.

Editoriale a cura di Alessandro Raffa per nocensura.com 

Ricordiamo la "lista della spesa" bellica italiana degli ultimi anni: 

  • Hanno acquistato qualche decina di cannoni semoventi da 155mm di produzione tedesca: cingolati modello "Pz 2000" di cui ne avevamo già 70 mai utilizzati.Costo: oltre 500.000.000 di euro
  •  16 elicotteri da supporto logistico "CH-47F Chinook", con un'opzione per ulteriori 4 esemplari: un'operazione dal costo di oltre 1 miliardo di euro.
  • Altri due (ne avevamo già una coppia) sommergibili di fabbricazione tedesca, "U 212 Todaro"; una spesa di 2 miliardi di euro.
  • Due "Gulfstream", i tecnologicissimi jet da guerra aerea  (gli F35 sono bombardierisoprannominati "la Ferrari dei cieli", dal costo di 750 milioni di euro l'uno.
Per maggiori dettagli circa ogni singola operazione, leggi questo articolo. La nota sulle nuove navi da guerra invece la trovate alla fine dell'articolo.

Non c'è da escludere che la lista delle armi acquistate sia in realtà più lunga: così come a questo punto non possiamo escludere che nei prossimi mesi acquistino ulteriori armi, visto il trend di questi anni, anche se con l'arrivo dei battleship il governo ha rinforzato tutti i reparti dell'esercito: terrestre, aereo e marino. 

Dal dopoguerra ad oggi il governo italiano non aveva mai speso così tanto: alla faccia della "crisi", degli esodati, delle aziende che falliscono e di coloro che si sono suicidati. 

Come mai tutte queste armi?

martedì 9 luglio 2013

La Troika e' pronta per una fase "greca" anche in Italia

Il vero scandalo non è la laconica dichiarazione del Fondo Monetario Internazionale, per bocca della sua direttrice Christine Lagarde, quella stessa signora che mesi fa ammise candidamente e senza essere presa a calci nel sedere da alcuno, che l’FMI aveva sbagliato i conti sulle possibili conseguenze dell’austerity. No, il vero scandalo è nel vedere l’infinita, colpevole rassegnazione di un popolo, il nostro, che sta assistendo impassibile al proprio funerale!

Benché sia evidente il progetto di mettere in ginocchio il nostro paese per consentire alla Goldman Sachs & C. di razziare i gioielli di famiglia (Eni, Finmeccanica, patrimonio immobiliare pubblico e riserva monetaria..), dalla sera alla mattina restiamo con la lingua ciondolante dinanzi ai Tg, ad ascoltare le dichiarazioni di tanti mascalzoni travestiti da politici, i quali eseguono le disposizioni della Troika, ossia della Commissione Europea (direi meglio “commissione esecutiva della dittatura”), della BCE e del FMI, oltre che della Merkel.

Il Sole 24 Ore:"I Gesuiti possedevano degli schiavi"

Qui di seguito vi riportiamo un articolo tratto dal sito web de 'Il Sole 24 Ore' che, una volta inserito nel nostro blog, diventerà, ne siamo certi, "complottista". L'articolo in questione si intitola "Schiavi della Compagnia" ed è stato pubblicato a firma di Michela Catto il 28 novembre 2009. Questo articolo parla del possesso di schiavi da parte dei gesuiti, un possesso più volte negato dalla storiografia apologetica e di stampo cattolico dell'Ordine fondato da Sant'Ignazio di Loyola; un ordine che ai giorni nostri ha posizionato i suoi uomini ai vertici della Chiesa e in posizioni chiave del potere mondiale e che non è per nulla cambiato nei suoi obiettivi di schiavizzare e sottomettere popoli e culture in tutto il mondo [adesso la chiamano 'Nuova Evangelizzazione'].

 

 

Schiavi della Compagnia

 

di Michela Catto

 
28 novembre 2009
 

 
Dal loro arrivo sino alla loro espulsione dal Brasile, avvenuta nel 1759, i gesuiti utilizzarono, come gli altri ordini religiosi e i coloni europei, la manodopera amerinda e africana e praticarono il commercio degli schiavi dall'Angola, prima provincia degli ignaziani in Africa. Nel 1640 un visitatore contava nel solo collegio gesuitico di Rio de Janeiro la presenza di ben 600 schiavi, quasi tutti africani.
 

Come conciliare questa realtà storica con una storiografica, non solo apologetica, che ci ha abituato a pensare ai gesuiti come ai difensori della libertà degli indios, oppositori morali della loro schiavitù e promotori di una umanizzazione della schiavitù dei neri?

LO SCANDALO DELLE INTERCETTAZIONI E LE PROSPETTIVE DI UNA NATO ECONOMICA

 NAT
DI VALENTIN KATASONOV
strategic-culture.org

La zona di libero commercio Stati Uniti/Europa, destinata a promuovere l’integrazione economica, è ora al centro dell’attenzione mediatica mondiale. Per descrivere il progetto viene utilizzato un termine molto accattivante: “NATO Economica”. La questione risale al 2011 e negli ultimi sei mesi ha attirato l’attenzione dei media di tutto il mondo. Lo scorso Febbraio, il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama e Josè Manuel Durão Barroso, attuale Presidente della Commissione Europea, hanno espresso la loro disponibilità a dare il via al dibattito sul progetto. Durante il G8 di giugno scorso in Irlanda è stata fissata la data d’inizio dei dibattiti: l’8 Luglio del 2013.

Liberarsi dei dazi doganali ed altre limitazioni può seriamente dare un notevole impulso allo sviluppo economico dell’America del Nord e dell’Europa. E’ vero, i dazi sono ora già molto contenuti, non superano il 5/7% in media. Ma il volume d’affari annuale del cargo marittimo raggiunge quasi il mezzo trilione di euro; quindi il gettito doganale sugli scambi va misurato in milioni e milioni di euro. Esempio: nel 2010 le società chimiche europee hanno versato agli Stati Uniti dazi doganali per circa 700 milioni di euro. Lo stesso vale per le società chimiche statunitensi: hanno pagato quasi un miliardo di euro di dazi all’Europa. 

Qualcuno lo sa che l’italia finirà di esistere tra un anno e cinque mesi?

Quasi che fosse stata una notizia da giornale di provincia, tutta la grande stampa nazionale e va da sé anche la grande informazione televisiva, hanno bellamente trascurato il fatto che la Commissione europea abbia ricordato all’italia che “a partire dal 2015 il trattato denominato Fiscal Compact entrerà in vigore e quindi da quell’anno e per i successivi  20 (venti!) anni l’italia dovrà tagliare la spesa pubblica di 45 miliardi di euro ogni 12 mesi, in modo da riportare alla soglia del 60% il rapporto debito-pil”. Boom!
Ora, al momento attuale il governo dei sonnanbuli guidato da Capitan Valium Enrico Letta non riesce a mettere a fuoco neppure il taglio di 4 miliardi di euro della spesa pubblica per cancellare l’IMU e altri 4 miliardi per bloccare l’aumento dell’IVA.
Qualcuno che abbia un minimo di lucidità è in grado di spiegare come potrà – il prossimo governo – tagliare di 10 volte tanto la spesa statale OGNI ANNO PER 20 ANNI?!
Vediamo come si potrebbe fare, ammesso e non concesso che un prossimo governo davvero intenderà provarci.
italia morta
Rudurre di 900 miliardi di euro la spesa pubblica italiana di oggi (questo significa tagliare di 45 miliardi l’anno per 20 anni la spesa pubblica) significherebbe: dimezzare tutte le pensioni (ridurle del 50%) + licenziare almeno 2.000.000 di impiegati pubblici (un terzo nella scuola, un terzo nella sanità, un terzo tra polizia, carabinieri e Fiamme Gialle + i due terzi degli impiegati comunali e regionali) + cancellare ogni forma di assistenza sociale + ridurre di non meno del 40% tutti gli stipendi del settore pubblico.
Così, in 20 anni si ridurrebbe della metà di quei 900 miliardi di euro suddetti la spesa dello Stato.
E l’altra metà? L’altra metà va “drenata” dai risparmi dei cittadini in tasse sui patrimoni e più in generale su ogni avere, incluso il conto alla Posta da 1000 (mille) euro.
Non serve un fine economista per capire che tutto ciò porterebbe l’italia a superare di botto la Grecia quanto a devastazione. E la devastazione è sorella della violenza e la violenza di massa si chiama guerra.
Il tutto inizierà tra esattamente tra un anno e cinque mesi a partire da ora.
Max Parisi

ARGENTINA DI NUOVO SUL'ORLO DEL PRECIPIZIO, DODICI ANNI DOPO IL DEFAULT FINANZIARIO

ilfattoquotidiano.it

Buenos Aires è vicina al fallimento a causa delle politiche valutarie sbagliate del governo. E può rappresentare una lezione per l'euro: lo sganciamento da un cambio insostenibile deve essere gestito con intelligenza, evitando di ricadere negli errori del passato

La crisi finanziaria argentina del 2001 ha colpito l’immaginazione e, purtroppo, anche i portafogli degli italiani. Le dimensioni della crisi e i legami culturali fra i due Paesi hanno assicurato a questo episodio un’ampia copertura sui nostri mezzi di informazione. Così, oggi, nel dibattito italiano si moltiplicano i riferimenti all’esperienza argentina.

Un’insistenza spiegata anche da un’ovvia analogia: l’aggancio del peso al dollaro, sperimentato dall’Argentina negli anni 90, ricorda molto quello della lira al marco, realizzato entrando nell’euro. Analogia utilizzata per dimostrare tutto e il contrario di tutto. Da una parte abbiamo quelli che, come l’attuale presidente del Consiglio, ripetono che l’euro ci ha difeso da una crisi “di tipo argentino”. Dall’altra quelli che, come Nouriel Roubini, fin dal 2006 avevano chiarito che l’entrata nell’euro esponeva l’Italia agli stessi rischi corsi dall’Argentina agganciandosi al dollaro: perdita di competitività, accumulo di debito estero, rischio di default.
Quelli che: “Ci ha salvato l’euro”
Quest’ultimo punto di vista è confortato dai dati. Dopo lo sganciamento dal dollaro, superato un anno di crisi, l’Argentina è ripartita crescendo a una media di oltre l’8 per cento dal 2003 al 2007 e riducendo di oltre 10 punti il tasso di disoccupazione. D’altra parte, la notizia che oggi l’Argentina sarebbe sull’orlo di una nuova crisi finanziaria è accolta con cinica soddisfazione da quelli che “l’euro ci ha salvato”, i quali concludono, in modo sbrigativo, che sganciarsi da una moneta troppo forte non risolve i problemi, e quindi l’Italia deve restare nell’euro. Il fatto che l’Argentina oggi sia in crisi non dimostra che dodici anni or sono dovesse restare legata al dollaro. Ma c’è di più: i dati mostrano che i problemi odierni dell’Argentina sono ancora una volta causati dall’adozione di un tasso di cambio eccessivamente forte.
Lo sostengono Roberto Frenkel e Martin Rapetti dell’Università di Buenos Aires, notando come la politica economica del paese abbia seguito due fasi ben distinte. Dopo la crisi il costo del dollaro in termini di pesos era aumentato del 200 per cento (da uno a tre pesos per dollaro). Questo aumento non si era riflesso sui prezzi interni se non in minima parte (l’inflazione annua arrivò al 25% nel 2002 per poi tornare a una cifra nel 2004). Una dinamica gestita dal governo argentino con una politica valutaria accomodante, che compensava l’aumento relativamente moderato dei prezzi interni con un deprezzamento del peso, mantenendo costante il rapporto fra i prezzi argentini e quelli dei principali concorrenti (cioè il tasso di cambio reale). Il governo quindi promuoveva la crescita favorendo la domanda estera con l’adozione un tasso di cambio reale stabile e competitivo. Nel 2007 la situazione è cambiata drasticamente. Dopo cinque anni di crescita all’8%, cominciavano a emergere fisiologiche tensioni sui prezzi interni, ma alle prime avvisaglie di crisi internazionale, il governo ha risposto premendo sull’acceleratore della spesa pubblica, cercando di mantenere il tasso di crescita ai livelli precedenti.
Un tentativo che rispondeva a una logica di tipo populistico. Il risultato è stato un’esplosione dell’inflazione, salita al 20%-25%: dato occultato dalle statistiche ufficiali, che il governo ha tenuto sotto controllo rimuovendo, con una decisione molto criticata, i vertici dell’istituto di statistica. Per contenere l’inflazione il governo ha fatto leva sul tasso di cambio, che ha cessato di essere accomodante. Così, nel biennio 2010-2011 si stima che i prezzi siano cresciuti del 54%, mentre il cambio ha ceduto solo del 12%. La competitività dei prodotti argentini è andata a picco, e il saldo delle partite correnti è tornato negativo per la prima volta dal 2001, e per lo stesso motivo: un tasso di cambio troppo forte rispetto ai fondamentali del paese. Ciò suggerisce che il cambio del peso prima o poi dovrà cedere.
La corsa verso il dollaro
Come sempre accade in questi casi, il governo si arrampica sugli specchi per rinviare una misura potenzialmente costosa in termini elettorali. Gli operatori però sono consapevoli della sua necessità e quindi le tensioni sul mercato dei cambi aumentano. Il governo cerca di contrastare con misure restrittive la corsa degli argentini verso il dollaro, visto come bene rifugio, con l’unico risultato di favorire lo sviluppo del mercato nero, dove il dollaro costa circa il 70% in più rispetto alla quotazione ufficiale. Le riserve ufficiali continuano a prosciugarsi, e ad oggi coprono meno di sette mesi di importazioni. L’inevitabile crisi valutaria che si profila all’orizzonte sarà stata causata da due errori di gestione macroeconomica: l’uso improprio della spesa pubblica, e l’uso del tasso di cambio forte come ancora dei prezzi interni. Errori simili a quelli che circa vent’anni or sono causarono nel nostro paese la crisi del 1992. L’esperienza argentina ci dimostra così ancora una volta come il “cambio forte” schiacci, invece di proteggerlo, il Paese che lo adotta. La lezione da trarre è che lo sganciamento da un cambio insostenibile deve essere gestito con intelligenza, evitando di ricadere negli errori del passato.

Alberto Bagnai
Fonte: www.ilfattoquotidiano.it
Link: http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/07/08/argentina-a-rischio-default-unaltra-volta/646006/

Inps al collasso senza più soldi. Eppure il presidente Mastrapasqua guadagna 1.2 milioni €

inps
Liste di mobilità bloccate. Pagamenti della cassa integrazione in deroga del 2012 sospesi. Soldi finiti. L’Inps sta precipitando nel baratro. Una azienda con un patrimonio di 41 miliardi che nel giro di un paio d’anni ne ha persi così tanti da farlo scendere a soli 15.
La situazione dell’Inps è molto difficile.
Eppure Mastrapasqua, presidente Inps, guadagna ovvero 216.711,67 euro. Ma in questo conteggio non c’è il compenso che Mastrapasqua riceve in qualità di vicepresidente di Equitalia e quelli per gli altri 22 incarichi che possiede. Il suo reddito complessivo annuale sarebbe stato stimato in un milione e duecentomila euro.

lunedì 8 luglio 2013

LETTERA DI UN MASSONE: VI SPIEGO CHI È ENRICO LETTA


Il Gran Maestro del Grande Oriente Democratico racconta le alchimie che si agitano dietro le quinte del nostro governo e le vere ragioni della crisi. [Gioele Magaldi]
Lo sapevate che Enrico Letta, il nostro presidente del consiglio, è un para-massone? Non un massone. Non è affiliato alla massoneria. Però, in qualche modo ne fa parte, seguendone gli schemi, i ragionamenti e le strategie. Che cosa vuol dire, che le decisioni che prende sono eterodirette?
Per capirne di più, partiamo da una società para-massonica, la cui tradizione deriva direttamente dalla fine del XVIII secolo: il Council on Foreign Relations o Cfr.
Questo tipo di associazioni possono essere definite para-massoniche in quanto sono sempre fondate da un nucleo ristretto di Liberi Muratori, i quali poi coinvolgono nelle loro attività sociali anche non-massoni (cosa che non potrebbero fare in Loggia, dove si può accedere soltanto dopo un lungo percorso preparatorio e una iniziazione ufficiale di tipo misteriosofico) per finalità più direttamente politiche, diplomatiche, civili, culturali o economiche di quanto (ufficialmente) può concedersi di fare una singola officina libero-muratoria o una federazione di logge (Comunione o Obbedienza che dir si voglia), vincolate a determinati principi rituali e sapienziali che limitano l’intervento diretto nelle questioni della Polis nazionale, inter-nazionale o globale.
È un po’ come il noto principio ecclesiastico cattolico in uso fino a secoli recenti, secondo cui “Ecclesia abhorret a sanguine” (“La Chiesa aborre lo spargimento di sangue”) e dunque, anche quando prescriveva di fatto la condanna a morte di qualcuno, essa veniva ufficialmente eseguita da una qualche forma di potere civile che recepiva le indicazioni superiori di matrice ierocratica.

Sfatiamo falsi miti, bere birra fa bene: 10 motivi per farlo!

Ecco 10 buoni motivi per introdurre la birra nella tua dieta giornaliera: non ingrassa, reidrata dopo l’esercizio fisico, riduce il rischio di formazione dei calcoli renali, riduce il rischio di sviluppare il morbo di Parkinson, aumenta il livello di ‘colesterolo buono’, contiene antiossidanti, contiene silicio, Vitamina B12, ed è una fonte di fibre.

birra 1

Non ingrassa

Con un contenuto calorico molto inferiore rispetto ad altre bevande alcoliche – 43 kcal per 100 ml per la birra con alcol e solo 17 kcal per 100 ml nel caso di quella senza alcol– la birra viene ingiustamente accusata di scatenare un aumento incontrollato di peso. Ciò che deve, però, essere preso in considerazione è il mantenimento di uno stile di vita sano, che richiede una dieta organizzata, senza consumare alimenti ipercalorici.

Reidrata dopo l’esercizio fisico

I ricercatori spagnoli della Facoltà di Medicina dell’Università di Granada e del Consiglio Superiore della Ricerca Scientifica di Madrid sono arrivati alla conclusione che: il consumo responsabile di birra, con e senza alcol, è un modo per reidratarsi dopo sforzo fisico. La sua composizione e le sue caratteristiche organolettiche fanno si che la birra possa essere una buona bevanda per reintegrare i liquidi ed i sali minerali persi durante lo sforzo fisico: aminoacidi, minerali vari, vitamine del gruppo B e antiossidanti. Inoltre la birra disseta sul serio, visto che per il 93% è composta quasi esclusivamente da acqua.

Anche i vigili del fuoco contro gli F35: “ Miliardi di euro per i caccia. E le nostre divise si bruciano”


Di Davide Falcioni

Anche i Vigili del Fuoco contro l'acquisto dei caccia F-35. O meglio, per essere più precisi: i pompieri aderenti all'Usb (Unione Sindacale di Base) parteciperanno alla manifestazione nazionale contro gli aerei da guerra, che si terrà sabato prossimo a Bellinzago Novarese: “Come cittadini, ma anche come lavoratori vigili del fuoco – scrivono in una nota - abbiamo bisogno di sapere quali siano le reali priorità di questo governo. Dopo le affermazioni sulle commesse per acquisto dei famosi F35, viene da sé che la questione lavoro passa in secondo piano, così come il sistema di salvaguardia e tutela del territorio del Paese. Il corpo nazionale, ormai da anni, è in balia di una situazione debitoria verso officine e fornitori carburante disastrosa, tanto che non sappiamo in futuro ancora per quanti giorni i vigili del fuoco possano garantire il soccorso a 360°”.

H.A.A.R.P: guerra USA al pianeta terra

HAARP mobile - foto Nasa



Estratto di una Relazione del Parlamento Europeo (14 gennaio 1999):


Stretto di Messina - foto Tonino San Fedele


"HAARP - Un sistema di armamenti con effetti devastanti sul clima

Il 5 febbraio 1998 la sottocommissione "Sicurezza e disarmo" del Parlamento europeo tenne un'audizione in cui si parlò anche di HAARP. Benché invitati, i rappresentanti della NATO e degli USA preferirono non partecipare. La commissione deplora che gli USA non abbiano inviato nessuno all'audizione e non abbiano approfittato dell'occasione per commentare il materiale presentato (22).

AirPod. L’auto ad aria che con un euro percorre cento chilometri

airpodIl mercato aspetta da 5 anni AirPod, la prima automobile ad aria compressa che promette discrete prestazioni con consumi irrisori.
Il piccolo guscio in vetroresina è stato messo in produzione. Si tratta di un progetto della casa francese Mdi in collaborazione con il colosso indiano Tata e non prevede concessionarie, ma la vendita direttamente nelle mini fabbriche (solo in Italia saranno una ventina) che potranno arrivare a una produzione di 140 mila esemplari all’anno per ciascun stabilimento: “La prima sarà in Sardegna che ha le caratteristiche ideali per questa innovazione” ha detto il progettista francese Cyril Negré.
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