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domenica 16 giugno 2013

Le Pop Star per avere successo devono sul serio vendere la loro anima al diavolo!

ledy-gaga-diavolo-01.jpgIn una recente intervista rilasciata perl’Independent, Nicole Scherzinger, la cantante della Pussycat Dolls, ha parlato dell’oscuro mondo dell’industria discografica e di tutto ciò che è necessario fare per avere successo.
Secondo quanto dichiarato dalla cantante, le pop star che scalano le vette del successo discografico devono obbedire a “ordini superiori”, dimenticare i loro valori e, almeno per le donne, accettare di diventare una “troia”!
In parole povere, chi aspira a diventare una pop star di successo deve essere disposto a eseguire fedelmente il programma dell’Agenda dell’Elite. “Per ottenere tutto ciò, è davvero necessario vendere la propria anima al diavolo”, dice la Sherzinger. Questa frase, spesso usata dalle celebrità quando vogliono descrivere le dinamiche all’interno dell’industria discografica, può essere intesa in maniera più letterale di quanto ci si aspetterebbe.

In effetti, oltre a dover fare cose di cui non si ha nessuna voglia, la “vendita” implica di andare contro i valori morali con i quali si è cresciuti. E, peggio ancora, implica la totale resa alle forze oscure che governano il settore e la partecipazione a tutti i sacrifici spirituali che ne conseguono.
Nicole Scherzinger ha cominciato la sua carriera artistica come cantante di un gruppo “acustico”, i Days of the New, una band dedica alla musica sperimentale e alla ricerca del gusto artistico. Ma il vero successo è arrivato quando si è unita alle Pussycat Dolls, un gruppo tutto all’opòosto dei Days of the New.
Si tratta di una band creata a tempo di record, progettata per vendere melodie pop orecchiabili utilizzando l’esca dell’erotismo. La Scherzinger, dal punto di vista artistico, non sembra il prototipo più rappresentativo delle Pussycat Dolls, ma ad un certo punto vi è entrata, affermando di “non aver avuto scelta”.
pussycat-dolls.jpg
“La mia prima reazione quando fui invitata a partecipare al progetto fu un netto no! Io vengo da un forte retroterra religioso, e ho avuto un’educazione incentrata sui valori fondamentali. Quindi, quando mi fu fatta la proposta, ero molto nervosa e confusa. Credevo nelle mie capacità artistiche e non comprendevo perchè dovevo vestire in lingerie per esibirmi. Non capivo”, racconta la cantante.
Quando, però, le viene chiesto il perchè delle canzoni sexy, lei risponde:
“Non sento di dovermi giustificare con nessuno per eseguire questo tipo di canzoni. Vengo da una famiglia religiosa – mio nonno è un sacerdote – e se mi sostengono in quello che faccio, allora sono a posto! Mi sto divertendo molto”.
Nonostante sia ancora in preda alla confusione sui valori di riferimento, la cantante non ha dubbi sul fatto che probabilmente non stia facendo abbastanza per arrivare al top della carriera.
“Per essere onesta con te – al giornalista – a volte vorrei essere più troia. Probabilmente otterrei più successo se lo fossi. Quello della musica è un settore molto difficile. Per ottenere successo devi solo vendere l’anima al diavolo”.
A questa ultima affermazione, il giornalista rincara la dose chiedendo alla pop star se ella abbia compiuto questo gesto estremo:
“No, non l’ho fatto. Questo è forse il motivo per cui non ho ancora raggiunto la cima della montagna. Voglio dire, dov’è il mio Tony Award, il mio Grammy, il mio Oscar? Perchè non ho ottenuto ancora nessuno di questi premi?”.
Da giovane e ingenua cantantea qual era, Nicole Scherzinger si sta trasformando nell’ennesima pop star scontenta che si sta lentamente imparando la verità sul mondo della musica.
Bob Dylan e la “vendita” dell’anima
Bob Dylan è un cantautore e compositore statunitense molto famoso. In una inquietante intervista rilasciata quanche tempo fa, la rock star afferma in maniera molto chiara che è arrivato dove è arrivato grazie ad un patto di ferro fatto con il diavolo (che lui chiama ‘il capo, il comandante in capo’).
Che Dylan stesse usando un linguaggio simbolico o meno poco importa, dal momento che il concetto di base rimane inalterato. La sua stessa espressione, inoltre, non somiglia molto a quella di una persona che sta scherzando, nonostante l’amaro sorriso finale.
Come Dylan, tanti altri nell’industria della musica hanno fatto un patto con il diavolo per ottenere da lui fama, successo e denaro, come la giovane cantante Katy Perry, astro emergente della musica pop degli ultimi anni, trova nella faccenda anche un lato divertente, e racconta di aver venduto l’anima al diavolo nello stesso modo in cui potrebbe parlare della cena del giorno precedente.
Ancora una volta, che si tratti di una battuta o di una metafora poco importa, dal momento che all’interno del contesto del successo tali espressioni assumono di per sé delle valenze in parte inquietanti.
La giovane Perry, tra l’altro, fu negli anni adolescenziali la classica ragazza tutta casa e chiesa, e dopo aver imparato a cantare nel coro della parrocchia, ed aver esordito con un album di brani a tematiche cristiane, ha infine addottato una immagine estremamente sensuale e libertina, andando così ad aggiungersi alla schiera delle good girls gone bad, le ragazze del pop che dopo essersi fatte conoscere come adolescenti innocenti con un look acqua e sapone si sono trasformate in giovani vamp ed aggressive (vedi Britney Spears, Cristina Aguilera, Rihanna, Miley Cirus, e così via).
Un successo che pare quindi richiedere sempre grandi privazioni in cambio, una concezione estremamente pericolosa da sempre presente nella natura umana ma che pare divenire ai giorni nostri sempre più modello vincente, atteggiamento addirittura giustificabile. [Lo strano caso di Sara Tommasi, vittima degli Illuminati come Lady Gaga e Rihanna?].
Il caso di Robert Johnson
robert-johnson.jpgNarra la leggenda di una sera in cui un modesto chittarista che girovagava per le rive del Mississippi si recò ad un crocicchio, e lì invocò Satana in persona affinchè lo rendesse un grande musicista. Fu accontetato, ed in cambio della sua anima ricevette in dono un talento che lo fece entrare nella storia della musica contemporanea.
La leggenda del chittarista blues Robert Johnson, tuttora considerato uno dei più influenti musicisti del XX secolo, è forse la più nota nel mondo del rock, ed ha stimolato la fantasia di numerosi appassionati fino ai giorni nostri.
Comunque siano andate le cose, la storia di Johnson fu veramente una storia maledetta: divenuto celebre all’improvviso, dopo una mediocre carriera in età giovanile, fece in tempo a registrare solo 29 brani, tuttora considerati pietre miliari dagli addetti del settore, prima di morire a soli 27 anni in circostanze misteriose.
La sua stessa esperienza al celebre crocicchio, the crossroad della tradizione americana, richiama riti ancestrali collegati al culto della santeria, una particolare forma di religiosità diffusasi tra le prime comunità nere portate negli Stati Uniti, una religione che univa elementi cristiani alla tradizione animista dell’Africa nera, tradizione che venerava forze della natura che potevano essere evocate e di cui ci si poteva servire, forze che abitavano luoghi particolari, come l’incrocio tra due strade.
La leggenda di Johnson univa a queste credenze un altro celebre topos della tradizione, quello della cessione dell’anima al demonio in cambio di privilegi: in Europa la famosa opera di Ghoethe, il Faust, diede a questo particolare tema anche una dignità letteraria.
Il concetto del “vendere l’anima al Diavolo”, ormai entrato a far parte dell’immaginario collettivo, può essere interpretato sia in modo letterale, per chi crede che certe presenze siano davvero reali, ed interagiscano col nostro mondo, sia in maniera allegorica: in questo secondo caso col vendere l’anima si intende il concedersi a dei compromessi pur di raggiungere il proprio scopo. In realtà, le due interpretazioni non sono poi così lontane tra loro.
Nel mondo della musica rock, in particolare, il cedere a dei compromessi pare essere l’unico modo per poter emergere, in un ambiente in cui la concorrenza è numerosa e spietata; non sorprende, di conseguenza, che i temi che caratterizzano sempre più spesso i testi delle canzoni di successo nascondano risvolti non sempre limpidi, così come non sorprende che i protagonisti della scena internazionale diventino ogni giorno di più dei veicoli di messaggi impregnati di una ideologia ben precisa. [Grazie a santaruina.it].
Il pentacolo di Cristina Aguilera
Cristina Aguilera, una delle cantanti di maggior successo negli anni duemila, iniziò la sua carriera come bimba prodigio nell’emittente statunitense Disney Channel, dove per alcuni anni intrattenne le bambine e i bambini suoi coetanei con uno spettacolo fatto di canzoncine e balletti.
Celebre fin dalla giovanissima età, la sua carriera ha avuto diversi punti di contatto con quella di un’altra bimba prodigio della Disney di fine anni 90, l’idolo delle teenagers Britney Sprears.
Entrambe le cantanti dopo un’infanzia trascorsa negli show della Disney hanno infatti esordito nel mondo dell’industria discografica con brani leggeri e commerciali, presentando una immagine da adolescenti spensierate, senza però far mancare ammiccamenti ed allusioni sessuali che stridevano con la loro presenza simil-innocente (un percorso a cui pare avviata anche l’ultimissima star Disney, la diciassettenne Miley Cyrus).
In seguito, sia Britney che Cristina hanno impresso una svolta alla loro immagine, optando per una sensualità ostentata, e completando così la loro trasformazione da idoli delle bambine a sexy dive affermate.
Ma mentre Britney Spears ha incontrato notevoli difficoltà nel corso degli anni, con tanto di esaurimenti nervosi e depressioni di una certa rilevanza, la Aguilera ha saputo proseguire la sua carriera in modo lucido, pianificando ogni mossa senza mai perdere il controllo della situazione, passando da un successo all’altro.
Dimostrando, in questo modo, di possedere piena cognizione di causa del funzionamento del mondo del music business, una sicurezza che la giovane cantante mostra nel modo in cui presenta al pubblico. Una sicurezza ed una consapevolezza alimentate forse da una ispirazione poco rassicurante.
aguilera-02.jpg
Nell’immagine sopra riprodotta, tratta da un recente servizio fotografico, la Aguilera si presenta adagiata in una vecchia poltrona che domina uno spazio alquanto particolare. L’intera ambientazione evoca infatti un’atmosfera decisamente sinistra, e diversi elementi inseriti nel contesto concorrono nel dare all’insieme un aspetto ancora più inquietante.
Una candela nera, ancora accesa, la cui cera colata ha raggiunto il pavimento, testimonia di una sorta di “rituale” che ha avuto luogo in precedenza; il gatto nero, seduto vicino alla Aguilera, in un contesto simile non può che evocare la figura di Satana, nella forma in cui veniva raffigurato dall’iconografia medioevale nelle ricostruzioni dei sabba delle streghe. Più in basso, una serie di barattoli presentano inoltre un contenuto per nulla rassicurante.
Particolare ancora più inquietante, sul pavimento giacciono due bambole sporche e malridotte, una addirittura mutilata: sulla prima cammina un enorme ragno nero, altro simbolo demoniaco, mentre sulla seconda, che ha gli occhi chiusi, Cristina Aguilera appoggia un piede, in un gesto che indica sopraffazione e dominio.
La figura della bambola simboleggia l’anima, nello stesso modo in cui nell’ambito del condizionamento mentale le figure antropomorfe rappresentano le diverse personalità possedute da un individuo controllato.
L’idea che emerge dall’immagine è quella di una Cristina Aguilera consapevole di aver “sacrificato” una parte del suo essere, forse proprio quella infantile – spensierata degli esordi, in cambio dei favori di cui ora gode nel suo status di cantante di successo.
La sua posizione nella sedia – trono rafforza questa immagine, così come il colore dei vestiti che indossa, il rosso e il nero, corrispondenti ai due primi processi della trasformazione alchemica, la nigredo e la rubedo, ovvero gli stadi in cui la materia viene putrefatta e poi ricomposta alla ricerca delle sue qualità intrinseche, in vista di una nuova riorganizzazione.
A togliere ogni dubbio sul senso dell’ambientazione, in un secondo scatto compare di sfuggita un pentacolo rovesciato inscritto in un cerchio disegnato sul pavimento. Si tratta con tutta evidenza di un altro elemento appartenente all’immaginario collettivo dei riti satanici, ad ulteriore conferma del carattere oscuro dell’intera ambientazione.
aguilera-01.jpg
Ancora una volta, quindi, è possibile osservare come tematiche occulte vadano a braccetto con l’immagine degli esponenti più popolari dell’industria discografica moderna, cantanti affermati presi a modello dalle giovani generazioni, veicoli forse consapevoli, o forse no, di messaggi nefasti. [Strage di Denver: James Holmes vittima del controllo mentale degli Illuminati?].
Lady Gaga e la vasca piena di sangue… umano?
ledy-gaga-diavolo-02.jpgNel luglio del 2012, l’Ansa batteva una notizia a dir poco scioccante: una cameriera dell’Hotel Intercontinental di Londra affermò di aver scoperto Lady Gaga impegnata in un bagno di sangue umano nella vasca della sua lussuosa suite, come parte di un rito satanico.
La donna incaricata di pulire la camera , dopo aver varcato la porta del bagno, si è trovata di fronte una scena da apocalisse: “Ha fatto un bagno nel sangue come parte di un rituale satanico”. L’inserviente si dice sicura si trattasse proprio di sangue e ha chiesto alla polizia britannica che il suo nome non fosse divulgato nel timore di ritorsioni.
Il racconto della signora in questione è stato addirittura portato di fronte alla polizia britannica di Scotland Yard che starebbe cercando di circoscrivere quanto accaduto al fine di comprendere se si tratti di realtà o, più semplicemente, di un residuo relativo a un costume di scena, un colorante di quelli che la cantante è solita usare sul palco per impressionare i suoi fan.
Non è questa la prima volta che sulla trasgressiva pop star aleggia il sospetto di satanismo. In passato Lady Gaga venne accusata di essere legata alla setta degli Illuminati e per aver inserito presunti  messaggi subliminali nelle sue canzoni.
I comportamenti bizzarri di Lady Gaga, come di altre star, sarebbero molti. Secondo alcune fonti addirittura la regina del pop è terrorizzata dalle presenze soprannaturali a tal punto da inviare una squadra di ‘acchiappafantasmi’ per accertarsi che negli ambienti in cui si trova non vi siano spiriti maligni. C’è chi parla di un investimento pari a 35 mila euro in misteriose apparecchiature in grado di rilevare eventuali spettri. Secondo alcuni quotidiani Miss Germanotta ha dichiarato di essere la reincarnazione di una sua zia defunta.
I bene informati, ormai lanciati nella caccia alla strega, sostengono inoltre che l’artista faccia parte del “Rito Scozzese”, un’organizzazione esclusivamente inglese legata alla Massoneria. Per il momento, la cantante ha scelto di non commentare quanto accaduto, sicura che la vicenda sarà chiarita al più presto e soprattutto lieta del fatto che questa storia andrà certamente ad arricchire la sua fama di artista controversa.

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