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domenica 30 giugno 2013

Miseria ladra: oltre 11,5 milioni di italiani sono in povertà

Otto milioni e 173 mila persone in Italia sono in condizione di poverta’ relativa con una disponibilita’ di 506 euro al mese3 milioni e 415 mila sono in condizione di poverta’ assoluta: questi dati drammatici (Istat 2011) non sono solo l’effetto della crisi economica, ma di un progressivo impoverimento dovuto a un enorme trasferimento di ricchezza dalle tasche dei lavoratori dipendenti ai profitti prima e alla rendita finanziaria e speculativa poi. E’ quanto si afferma nel dossier “Miseria ladra” delGruppo Abele e Libera, presentato a Senigallia (Ancona) nell’ambito del Caterraduno. In 30 anni, dice il dossier citando i dati Istat, la capacita’ di acquisto dei lavoratori si e’ ridotta di circa il 20%; 6 famiglie su 10 per far fronte alle difficolta’ economiche hanno ridotto la quantita’ e/o la qualita’ dei prodotti alimentari acquistati. E ci si indebita sempre di piu’: nei primi nove mesi del 2012 le famiglie indebitate sono passate dal 2,3 al 6,5%.

Con il dossier, viene lanciata una Campagna nazionale contro tutte le forme di poverta’, un cantiere aperto a tutte le associazioni del volontariato, ambientaliste, alle cooperative del sociale, con l’obiettivo di convocare un’assemblea nazionale di tutte le realta’ territoriali che si attivano in azioni di contrasto alla poverta’. “Il nostro paese – afferma don Luigi Ciotti, presidente di Libera e Gruppo Abele – tra le democrazie avanzate e’ quella meno cresciuta sotto il profilo economico e di piu’ sotto quello delle disuguaglianza sociali. Siamo sprofondati nella miseria, assistiamo sempre piu’ a casi dove si ruba per mangiare, situazioni gravi in cui la dignita’ dell’essere umano lascia il posto al bisogno e alla necessita’ di sopravvivenza”. E “la crisi che per molti e’ una condanna, per altri e’ una occasione” aggiunge don Ciotti, riferendosi alle mafie che “hanno trovato inedite sponde” nel “diffuso analfabetismo etico” e in una “politica debole”. Il dossier lancia anche proposte alle Amministrazioni e al Governo. Una agenda di dodici cose da fare subito nel contrasto alle nuove poverta’, tra le quali ricostituire il fondo sociale e quello per la non autosufficienza ai livelli del 2008, attuare una moratoria rispetto rispetto ai crediti da parte delle banche e di Equitalia, avviare l’applicazione della nuova versione dell’Isee (indice economico equivalente), sospendere gli sfratti esecutivi.

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