
A fare l’annuncio su Retrovirology alcuni ricercatori italo-americani coordinati da Andrea Savarino dell’Istituto Superiore di Sanità, assieme ai colleghi della Duke University del North Carolina, che hanno aggiunto alla normale terapia due farmaci: l’auranofin, un composto di sali di oro, e la butionina sulfosissima.
Grazie a questo sistema si è osservato nei macachi una remissione della patologia anche dopo la sospensione della terapia stessa senza effetti collaterali. I nuovi linfociti non sono infatti infettati dal virus ma, dopo una iniziale ricarica dello stesso, risultano essere perfettamente funzionanti.
Una parte specifica del sistema immunitario viene stimolata e sembra dar vita a una sorta di auto-vaccinazione; le nuove cellule, immuni, respingono il virus permettendo ai soggetti, in questo caso i macachi, di essere in perfetta salute.
Il segreto è che si va a snidare e ad annientare totalmente il virus dai suoi “santuari” che sono i linfociti della memoria centrale e i macrofagi.
Attualmente casi di guarigione completa risultano essere estremamente rari, ma questo nuovo sistema potrebbe cambiare radicalmente la situazione.
Fonte: articolotre.com
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