Mentre Squinzi organizza le cenette private insieme a presidenti di Camera, Senato e Commissioni varie (bene ha fatto il rappresentante del M5S a non presentarsi) l’indice destagionalizzato della produzione industriale a maggio è aumentato dello 0,1% rispetto ad aprile. Corretto per gli effetti di calendario, l’indice è diminuito in termini tendenziali del 4,2% (i giorni lavorativi sono stati 22 come a maggio 2012). Insomma, la produzione industriale è ancora in calo.
Lo rileva l’Istat aggiungendo che nella media dei primi cinque mesi dell’anno la produzione è scesa del 4,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nella media del trimestre marzo-maggio l’indice ha registrato una flessione dell’1,3% rispetto al trimestre precedente. Gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano, a maggio, diminuzioni tendenziali in tutti i comparti. Calano in modo significativo l’energia (-5,7%) e, in misura minore, i beni intermedi (-4,8%) e i beni strumentali (-4,1%). Registrano una flessione piu’ contenuta i beni di consumo (-3,0%).
Nel confronto tendenziale, a maggio 2013 i settori in crescita sono quelli della fabbricazione di computer, prodotti di elettronica ed ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (+3,3%), della produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+2,3%) e delle industrie alimentari, bevande e tabacco (+2,0%). Il settore che, in termini tendenziali, registra in maggio la più ampia variazione negativa è quello della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-15,3%).
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