Quindici milioni di euro aveva stanziato la Regione Siciliana per avviare all'apprendistato 1.500 disoccupati, ma solo 18 giovani hanno avuto un contratto. E la gran parte dei soldi è finita nelle tasche di manager e politici, attraverso viaggi, cene, regali e persino escort. Eccolo, l'ultimo scandalo siciliano svelato dalla Procura di Palermo: c'era un gran corruttore al centro di un vero e proprio sistema, ufficialmente solo un anonimo imprenditore nel campo della pubblicità, Faustino Giacchetto.
Era lui ad elargire regali e mazzette a politici e funzionari, per canalizzare quanti più finanziamenti su un ente di formazione, il Ciapi, e per accaparrarsi i più grossi bandi sulla comunicazione della Regione. Questa mattina, Giacchetto è stato arrestato dal nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza. Con lui, altre 16 persone (fra cui la moglie Concetta Argento e la segretaria Stefania Scaduto), accusate a vario titolo di associazione a delinquere e corruzione. A tutti gli arrestati vengono sequestrati beni per un totale di 28 milioni di euro. Diversi politici risultano poi indagati: nella lista c'è il senatore del Pdl Francesco Scoma, ex assessore al Lavoro, che deve difendersi dall'accusa di corruzione. La Procura chiederà l'autorizzazione al Senato per sequestrargli 26.000 euro, tanto avrebbe ricevuto da Giacchetto sotto forma di viaggi, spese elettorali e biglietti per lo stadio. L'ex presidente dell'Assemblea regionale Francesco Cascio risponde invece di finanziamento illecito dei partiti.
Il provvedimento firmato dal gip Luigi Petrucci porta in manette anche l'ultimo presidente del Ciapi, l'avvocato Francesco Riggio, candidato alle regionali con il Pd, l'ex deputato regionale di Fli Luigi Gentile; il rappresentante legale del Pid Domenico Di Carlo.
Indagati gli ex assessori al Lavoro Carmelo Incardona (An) e Santi Formica (Pdl), Nicola Leanza (ex assessore al Lavoro, oggi deputato regionale e fino a qualche settimana fa capogruppo dell'Udc), Gaspare Vitrano (ex deputato regionale del Pd attualmente sotto processo per concussione), Salvino Caputo (ex deputato regionale Pdl, di recente decaduto dall'assemblea regionale siciliana dopo una condanna definitiva per tentato abuso d'ufficio) per corruzione e finanziamento illecito ai partiti.
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