21 giugno 2013 - Sembra assurdo ma dopo che i BRICS cioe' Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa hanno deciso di creare unabanca comune svincolata dal dollaro e dal Fondo Monetario Internazionale,alcuni di questi paesi hanno visto esplodere "fenomeni naturali", vedi inondazioni India, o proteste di massa, vedi Brasile in questi giorni...
Le proteste in Brasile sono iniziate circa una settimana fa a San Paolo ma presto si sono diffuse in in gran parte del paese, da Rio del Janeiro a Belo Horizonte, Porto Alegre, Recife, Fortaleza e in ogni città in cui sono previsti gli incontri di calcio della Confederations Cup, anteprima dei mondiali.
[Quanto costa organizzare i Mondiali?]
Ieri le autorità di San Paolo e Rio del Janeiro hanno annunciato di aver revocato l’aumento del prezzo dei biglietti per il trasporto pubblico. Rapportato in dollari i biglietti a San Paolo torneranno a costare 1,35 dollari anziché 1,44 e per fare una corretta proporzione bisogna tenere conto che uno stipendio medio in Brasile equivale a 306 dollari al mese.
A Porto Alegre, Blumenau, Recife, Cuiabá e João Pessoa gli aumenti erano stati già abrogati lunedì.
La presidente Dilma Rousseff, dopo essersi consultata con l’ex presidente e suo mentore politico Lula, ha aperto un dialogo con i manifestanti riconoscendone le rivendicazioni.
Ma come spesso accade ormai la protesta ha assunto significati e obiettivi più vasti. Oltre ai cortei pacifici, ci sono stati saccheggi, auto incendiate e vetrine distrutte
Ieri nuove manifestazioni a cui hanno partecipato circa 7 mila persone si sono tenute a Rio de Janeiro e un gruppo di 200 o pocò più manifestanti si è scontrato con la polizia quando ha cercato di bloccare il ponte di 15Km che collega la città alla baia.
Si tratta, secondo alcuni osservatori, delle proteste più vaste e partecipate degli ultimi 20 anni.
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