Sui numeri rilasciati, arrivano subito le parole del numero uno di Gs, Lloyd Blankfein
che ha definito i conti della banca molto solidi, complici di una
situazione economica di ripresa che ha guidato i clienti verso una
minore avversione al rischio.
I dubbi su questa dichiarazione non sono pochi. Per prima cosa sembra allargarsi il divario tra economia e finanza: mentre banche di investimento come Goldman Sachs continuano a generare profitti, l’economia reale deve essere aiutata dalla banche centrali che operano in simbiosi con il sistema finanziario. Bce, Fed e Boj hanno aiutato il sistema con liquidità facile, il che ha permesso alle banche più “scaltre” di generare profitti tramite il giusto collocamento delle risorse nei mercati finanziari in crisi, ottimi per sfruttare occasioni a breve termine.
Il miglior esempio di ciò che viene detto è il fatto che molte banche, almeno in Europa, hanno usato la liquidità dell’LTRO per appianare gli spread e comprare titoli a reddito fisso con prezzi a dir poco scontati. L’occasione è stata ben sfruttata e vedendo i numeri di Goldman Sachs, sembra proprio che anche la banca americana non si sia lasciata sfuggire l’occasione: non a caso uno dei comparti che ha generato più utile nell’ultimo trimestre è proprio quello del fixed income (reddito fisso). Per non parlare dei profitti da trading, profitti relativamente facili per un grande player come GS, complice la liquidità della banche centrali che aiuta la disposizione di risorse per le banche di investimento.
Osservando quindi i numeri di Goldman Sachs, vediamo che gli utili stratosferici della banca non provengono da settori legati all’economia quali i prestiti, bensì da attività che una sola istituzione finanziaria può compiere, così come l’operatività in materie prime, dal comparto del reddito fisso e dal trading sul mercato valutario, mercato non regolamentato e più facilmente agibile per un player importante come GS che può operare direttamente nel mercato interbancario.Mentre l’economia mondiale soffre la crisi, la finanza continua a bruciare i target.
I dubbi su questa dichiarazione non sono pochi. Per prima cosa sembra allargarsi il divario tra economia e finanza: mentre banche di investimento come Goldman Sachs continuano a generare profitti, l’economia reale deve essere aiutata dalla banche centrali che operano in simbiosi con il sistema finanziario. Bce, Fed e Boj hanno aiutato il sistema con liquidità facile, il che ha permesso alle banche più “scaltre” di generare profitti tramite il giusto collocamento delle risorse nei mercati finanziari in crisi, ottimi per sfruttare occasioni a breve termine.
Il miglior esempio di ciò che viene detto è il fatto che molte banche, almeno in Europa, hanno usato la liquidità dell’LTRO per appianare gli spread e comprare titoli a reddito fisso con prezzi a dir poco scontati. L’occasione è stata ben sfruttata e vedendo i numeri di Goldman Sachs, sembra proprio che anche la banca americana non si sia lasciata sfuggire l’occasione: non a caso uno dei comparti che ha generato più utile nell’ultimo trimestre è proprio quello del fixed income (reddito fisso). Per non parlare dei profitti da trading, profitti relativamente facili per un grande player come GS, complice la liquidità della banche centrali che aiuta la disposizione di risorse per le banche di investimento.
Osservando quindi i numeri di Goldman Sachs, vediamo che gli utili stratosferici della banca non provengono da settori legati all’economia quali i prestiti, bensì da attività che una sola istituzione finanziaria può compiere, così come l’operatività in materie prime, dal comparto del reddito fisso e dal trading sul mercato valutario, mercato non regolamentato e più facilmente agibile per un player importante come GS che può operare direttamente nel mercato interbancario.Mentre l’economia mondiale soffre la crisi, la finanza continua a bruciare i target.
David Pascucci
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